All’attenzione
del Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi
del Ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini dei Presidenti delle giunte regionali degli Assessori Regionali all’istruzione
Se le scuole chiudono di nuovo …
In queste ore, con le notizie che si susseguono in merito alla situazione legata alla pandemia da Covid 19, è difficile mantenersi saldi e lucidi e non lasciarsi trascinare da comprensibili sentimenti di impotenza, frustrazione, rabbia, paura.
Poche settimane fa, dopo la riapertura della didattica in presenza nelle scuole, come CGD, chiedevamo di mettere in atto tutte le misure possibili per evitare che, a fronte di una eventuale nuova recrudescenza della pandemia, le scuole dovessero nuovamente chiudere: tutte, indiscriminatamente. Chiedevamo di stabilire la tipologia di monitoraggio e di screening da effettuare nelle singole scuole (in modo da chiudere, se necessario, le singole classi/scuole per contenere gli eventuali focolai) e garantire attività di tracciamento fra i compagni di classe ed i familiari del soggetto positivo.
Poco di tutto ciò è stato messo in atto, con pesanti differenze tra un territorio e l’altro: le scuole vedono per l’ennesima volta vanificati tutti gli sforzi fatti in questi mesi per rendere possibile la presenza dei nostri ragazzi.
E’ notizia di questi giorni un aumento dei contagi nelle scuole che richiederebbe l’assunzione delle decisioni drastiche annunciate. Chiediamo di conoscere i dati dei contagi nelle scuole: è giusto che le famiglie conoscano la reale situazione per affrontare, comprendendole, le difficoltà a cui saranno di nuovo chiamate.
Insegnanti, studenti e famiglie sono disorientati vedendo demandare alle singole regioni scelte che incideranno pesantemente sul diritto costituzionale allo studio, che determineranno/aumenteranno differenze e gap tra territori e studenti, sempre più difficilmente colmabili.
E’ ormai da un anno che assistiamo a continue fughe di notizie, anticipazioni poi smentite, comunicazioni prima social e poi ufficiali.
Le scuole dovranno chiudere solo se assolutamente necessario e chiediamo di ripristinare una comunicazione certa e chiara, come dovrebbe essere quella istituzionale: il timore, infatti, è che dietro le chiusure paventate di un paio di settimane si nasconda la certezza che esse si prolungheranno almeno fino a Pasqua.
Lo stillicidio di date rende sempre più difficile ed incerta la vita dei nostri ragazzi e rende sempre più complessa l’organizzazione delle vite delle persone e delle famiglie.
Dare la giusta priorità alla scuola significa anche valutare l’impatto sociale della sua chiusura: la scuola non può essere penalizzata e messa in secondo piano rispetto alle aperture o chiusure degli esercizi commerciali.
Domandiamo che, laddove le scuole verranno chiuse, sia confermata la scelta riportata dai media che i bambini e i ragazzi in condizioni di vulnerabilità (hc, bes, dsa, socioeconomica o tecnologica) possano frequentare in presenza come fu nei mesi della seconda ondata. Un tentativo questo, non sappiamo quanto disperato, di riduzione del danno.
Chiediamo inoltre che i sostegni che saranno predisposti per supportare le famiglie siano certi e congrui agli sforzi a cui esse saranno chiamate in caso di nuove sospensioni delle attività didattiche in presenza. Sarà inoltre indispensabile, programmandole già da oggi per il prossimo futuro, mettere in campo azioni di sostegno e recupero dei vuoti sociali, culturali, educativi e psicologici che questo periodo “sospeso” avrà determinato.
Oggi ad insegnanti e genitori tocca il compito di comunicare le nuove chiusure e supportare adeguatamente le ragazze, i ragazzi, le bambine e i bambini, nella consapevolezza che la mancanza di scuola e di socializzazione possa creare solitudine, frustrazione, condizionare il loro equilibrio psicofisico, acutizzare, a volte, conflitti famigliari. Non possiamo ritenere responsabili gli studenti del dramma che stiamo vivendo, anzi, dobbiamo riconoscere l’impegno da loro speso per rispettare, tra le mura scolastiche, le regole per il contenimento dei contagi.
l livello di stress organizzativo subito dalle scuole in questi mesi è stato elevatissimo, esprimiamo quindi la nostra gratitudine agli allievi, al corpo docente, al personale ATA e ai dirigenti scolastici di tutte le scuole, perché, sebbene tutto sia migliorabile, sappiamo che lo sforzo c’è stato ed è stato enorme. Uno sforzo che merita di proseguire per il benessere degli studenti, la serenità delle famiglie, il futuro dei nostri figli.
Per il CGD
la presidente Angela Nava