Coordinamento Genitori Modena

“Non abbiamo più insegnanti”.

Emilia, l’allarme del provveditore

Stefano Versari: “Quest’anno dovevo fare settemila assunzioni, ma ne ho potuto fare solo 1.500 perché non c’è gente con i titoli necessari”

“Non abbiamo più docenti. E senza docenti non si può andare avanti”. A lanciare l’allarme è il Direttore dell’ufficio scolastico dell’Emilia-Romagna, Stefano Versari. Intervenuto ieri a Bologna a un convegno organizzato dall’osservatorio Riparte l’italia, Versari si è rivolto al ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, e al rettore dell’Alma Mater di Bologna, Francesco Ubertini. “Abbiamo bisogno di dare risorse alle università – ha detto Versari -: non abbiamo più docenti perché non ci sono i corsi di specializzazione”. E questo vale “per tante classi di concorso. Quest’anno – ha sottolineato – avevo da assumere in ruolo 7.000 docenti, ma ne ho assunti solo 1.500. Perché non ci sono. O meglio, non hanno i titoli necessari per l’insegnamento”.

Quindi, ha spiegato Versari, “o rifacciamo le scuola di specializzazione, o ci inventiamo altri percorsi. Oppure ogni anno il problema si ripresenta. Il caos di quest’anno non è stato determinato dal Covid, ma dal fatto che non abbiamo i docenti con i titoli richiesti per legge”. Per questo, ha concluso “dico che le risorse le darei alle università per risolvere il problema in un anno, non in dieci, con un investimento straordinario. E che si parta subito”.

Lo stesso problema si presenta anche per gli insegnanti di sostegno. “Dobbiamo formare i docenti – ha ribadito il direttore dell’Usr – altrimenti cambiamo la legge e diciamo che non ci vogliono la laurea e la specializzazione. Ma se diciamo che ci vuole, e secondo me ci vuole, non possiamo dire che bisogna fare un certo percorso e poi non avere i docenti”.

Versari ha snocciolato qualche numero: “In Emilia-Romagna abbiamo 11.000 posti per docenti di sostegno, ma solo 3.000 hanno la specializzazione”. Gli altri “li cerchiamo senza titoli e sulla base della disponibilità. E questo non può funzionare”.

Fonte: Bologna.repubblica.it
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