al Ministro dell’Istruzione e ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali sulle vicende del Liceo classico romano “Giulio Cesare” da parte di Agedo, CGD e Famiglie Arcobaleno.
Roma, 14/02/2021
Le Associazioni AGEDO, CGD, Famiglie Arcobaleno, membri del FoNAGS – Forum Nazionale delle Associazioni dei Genitori nella Scuola – e di molti FoRAGS – Forum Regionale delle Associazioni dei Genitori nella Scuola – esprimono forte preoccupazione per le sempre più numerose situazioni denunciate all’interno della scuola pubblica del nostro Paese.
Quanto riportato dagli organi di stampa sui recenti accadimenti al Liceo romano “Giulio Cesare” in occasione dell’organizzazione della “settimana dello studente”, ci racconta di una scuola pubblica in cui non trovano spazio le risposte concrete ai bisogni di discussione e conoscenza espressi dai nostri ragazzi e dalle nostre ragazze.
Vogliamo essere chiari e trasparenti come sempre. La scuola pubblica in cui crediamo è una scuola autorevole e indipendente che svolga in autonomia la propria funzione educativa e sociale, cioè il mandato che la Costituzione Italiana le affida nel rispetto delle leggi del nostro Paese.
Una scuola in cui le parole inclusione, accoglienza, rispetto, laicità siano pratica quotidiana. Una scuola che garantisca un confronto aperto e sereno nel rispetto del pluralismo di tutte/i gli studenti indipendentemente dalle convinzioni delle proprie famiglie di origine.
Una scuola che lavori per rendere i nostri figli e le nostre figlie persone autonome e non cloni di noi genitori. Una scuola che li renda cittadini e cittadine a pieno titolo, così come l’insegnamento dell’educazione civica prescrive.
Una scuola che ottemperi al mandato che la legge 107 al comma 16 le affida: “omissis… l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni”.
Per fare questo bisogna difendere con determinazione l’autonomia scolastica e lasciare che le famiglie svolgano il proprio ruolo in maniera costruttiva e collaborativa senza per questo invadere il campo delle scelte didattiche; la nostra azione non sarà quindi mai finalizzata al controllo delle attività scolastiche e didattiche ma alla promozione di momenti di confronto e crescita.
Il nostro lavoro quotidiano e il nostro contributo ai tavoli istituzionali è pertanto portato avanti su queste basi per noi chiare e imprescindibili.
In questo periodo di pandemia in cui le diseguaglianze sociali si sono acuite è fondamentale non trascurare gli aspetti socio – relazionali che si sviluppano nell’ambito scolastico.
Ѐ quanto mai urgente quindi prestare particolare attenzione alla dimensione sociale dei ragazzi e delle ragazze, rilevando ogni possibile situazione di disagio, di bullismo, di discriminazione. Bisogna mettere in campo interventi utili per contrastare questi fenomeni, promuovendo iniziative culturali e di formazione che mirino a rimuovere le dinamiche e le motivazioni che stanno a monte di discriminazioni e bullismo.
La scuola deve dare la possibilità a tutte/i gli studenti di raccontare liberamente la loro storia e di poter crescere attraverso il confronto e l’approfondimento di temi che riguardano anche la sfera più intima e personale.
Nel caso del liceo romano entrato nella cronaca non si tratta di difendere o meno l’interruzione volontaria di gravidanza, ne’ di distorcere la storia dei Balcani negli anni del fascismo o di proporre riflessioni “sconvolgenti” sull’identità di genere, ma di fornire alle/agli studenti che esprimevano un bisogno conoscitivo elementi oggettivi che riguardano una legge dello Stato, la storia del proprio continente o un tema comune a molti adolescenti nel periodo di costruzione della propria persona. Non dare la possibilità di fare questo con motivazioni pretestuose vuol dire applicare una censura e questo nelle scuole di un Paese laico e democratico non è accettabile.
Inoltre la richiesta del contradditorio è preoccupante ed insostenibile quando si affrontano temi che prevederebbero la presenza di persone che difendono e promuovono il fascismo, l’omofobia o il razzismo.
Con questa nota ci rivolgiamo a tutti/e coloro che lavorano nel mondo della scuola (insegnanti, presidi, collaboratori), al Ministro dell’Istruzione, ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali per garantire il nostro costante contributo e la nostra attenta e leale collaborazione.
Crediamo che un Paese possa realmente dirsi “civile, laico e democratico” solo attraverso il rafforzamento di una scuola pubblica inclusiva, autonoma in cui trovino spazio progetti e momenti di riflessione che promuovano e sostengano l’educazione alle differenze, l’inclusione e il rispetto di tutte le realtà sociali e familiari che abitano le nostre scuole.
AGEDO – Associazione di Genitori, parenti e amici di persone LGBT+
CGD – Coordinamento Genitori Democratici
Famiglie Arcobaleno – Associazione Genitori Omosessuali
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