Il sindacato vede confermati i timori circolati alcune settimane fa e invita l’Amministrazione ad un confronto, senza però sacrificare il punto chiave: “I servizi pubblici sono tali se restano quantitativamente e qualitativamente a gestione diretta”
Esternalizzazione dei nidi, la Cgil chiede al Comune di fermare il progetto
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Le indiscrezione che circolano da ormai un mese sono ora confermate. Parte degli asili nido di Modena saranno esternalizzati e affidati alla gestione della Fondazione Cresci@mo, l’ente fondato dal 2012 dal Comune stesso e attualmente incaricato di gestire 10 scuole d’infanzia. Lo ha anticipato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli in un’intervista a La Gazzetta di Modena, spiegando come già martedì la Giunta dovrebbe varare una decisione su quante e quali strutture esternalizzare, per poi passare la palla al Consiglio Comunale.
Nelle ultime settimane questa ipotesi ha scatenato molte proteste da parte della Cgil, delle forze politiche della sinistra cittadina e dalle associazioni d’area, tutti fortemente contrari alla privatizzazione. L’accelerazione dell’Amministrazione ha trovato oggi la reazione dura della Camera del Lavoro: “Abbiamo sempre affermato in queste settimane la nostra contrarietà a questo percorso, perché la tenuta e l’innovazione di un sistema pubblico non può essere sinonimo di precarizzazione, di riduzione delle retribuzioni e dei diritti di quelle stesse persone che con la loro attività lavorativa garantiscono giorno dopo giorno la qualità dei servizi”.
Spiega la Cgil di Modena: “Pare anacronistico ancor più in questa fase sponsorizzare un modello di progresso sociale che si basi su un assioma, vale a dire che il pubblico è in grado di innovarsi solo attraverso privatizzazioni. Non è così, e non può esserlo. Se c’è qualcosa che l’emergenza sanitaria in corso ci ha insegnato, è proprio la necessità di rilanciare gli investimenti nel sistema pubblico, ossia utilizzare i soldi dei contribuenti per rafforzare la gestione diretta dei servizi, la loro universalità e la loro estraneità a pure logiche di mercato”.