Scuola: la logistica anti Covid-19 è rimandata a settembre, come inizierà l’anno scolastico?
A settembre è previsto il ritorno a scuola: la guida proposta al Governo ed avvallata dalla Commissione Tecnica Scientifica.
Sono i primi giorni di giugno, uno strano giugno in cui i ragazzi, i bambini si avviano a concludere un anno scolastico anomalo ed in cui la cena di classe e gli abbracci a fine anno non si svolgeranno all’interno delle mura scolastiche o nei palazzetti o nelle aree aperte dedicate.
E’ uno strano anno in cui i ragazzi hanno sperimentato, in modo inatteso, un nuovo modo di fare scuola. I ragazzi, sono il futuro, e sulla loro pelle si sta pensando ad una nuova scuola: orari ridotti, rientri pomeridiani, spazi ridestinati prima dedicati allo svago ed al proprio confort ora all’aula virtuale. La scuola corrisponde alla vetrina di un Paese e troppo spesso si tratta di un tema rinviato: la vulnerabilità sismica e statica dei plessi, il mutamento delle destinazioni d’uso ed il calo delle iscrizioni.
I nodi sono venuti al pettine e, come mai in questo momento, si ha la possibilità di resettare e di ripartire. Come? Ancora una volta dalla scuola e dai ragazzi. La scorsa settimana il comitato tecnico scientifico del Governo ha approvato il documento conclusivo relativo alle misure di contenimento del contagio dal virus SARS-CoV-2 per il settore scuola, ovvero per tutti gli istituti di ogni ordine e grado.
Qui di seguito un’analisi del documento approvato e disponibile in calce all’articolo.
Il rientro a scuola: le cinque regole
- Se hai sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse, raffreddore) parlane subito con i genitori e NON venire a scuola.
- Quando sei a scuola indossa una mascherina, anche di stoffa, per la protezione del naso e della bocca.
- Segui le indicazioni degli insegnanti e rispetta la segnaletica.
- Mantieni sempre la distanza di 1 metro, evita gli assembramenti (soprattutto in entrata e uscita) e il contatto fisico con i compagni.
- Lava frequentemente le mani o usa gli appositi dispenser per tenerle pulite; evita di toccarti il viso e la mascherina.
Validità del documento e definizione del rischio
Il documento approvato dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS) illustra le misure di contenimento del contagio dal virus SARS-CoV-2, da intraprendere in tutti i plessi scolastici a partire dall’anno 2020/2021. L’urgenza di tale decisione si è resa necessaria per favorire un immediato distanziamento fisico tra persone, quale elemento chiave per contrastare la circolazione del virus SARS-CoV-2 nella popolazione, in considerazione delle caratteristiche intrinseche di prossimità e aggregazione delle attività di apprendimento in ambito scolastico. Dal Governo è stato altresì considerato l’impatto che la mobilità per l’espletamento delle attività scolastiche ha complessivamente sulla mobilità della popolazione generale.
Secondo la classificazione del “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione”, adottato dal CTS e pubblicato dall’Inail (Inail 2020), il settore scolastico è classificato con un livello di rischio integrato medio-basso ed un rischio di aggregazione medio-alto.
L’analisi dei livelli di rischio connessi all’emergenza sanitaria per i differenti settori produttivi secondo la classificazione ATECO evidenzia l’aggregazione quale elemento principale del rischio nelle scuole, con una elevata complessità di gestione; pertanto, nella fase di mitigazione delle misure contenitive, molti Paesi europei, come l’Italia, hanno deciso di portare a conclusione l’anno scolastico attraverso lo strumento della didattica “a distanza”.
Covid-19 e la grande crisi educativa
Secondo l’Unesco l’emergenza sanitaria è corrisposta ad una “grave crisi educativa”. Le chiusure scolastiche globali in risposta alla pandemia rappresentano un rischio senza precedenti per l’educazione, la protezione e il benessere dei bambini. Le scuole infatti non sono solo luoghi di apprendimento: forniscono protezione sociale, alimentazione, salute e supporto emotivo. La strategia per regolamentare le aperture, secondo l’Unesco, sono:
- Disponibilità del sistema: valutazione della disponibilità di persone, infrastrutture, risorse e capacità di riprendere le funzioni;
- Continuità dell’apprendimento: garantire che l’apprendimento riprenda e continui nel modo più regolare possibile dopo l’interruzione;
- Resilienza del sistema: costruzione e rafforzamento della preparazione del sistema educativo per anticipare, rispondere e mitigare gli effetti delle crisi attuali e future.
L’ambiente scuola: la didattica
La scuola corrisponde al contesto in cui ad ogni bambino viene data la possibilità di crescere e svilupparsi in modo ottimale. Secondo quanto indicato nel documento approvato dal CTS, nel nostro Paese si registrano disuguaglianze che coinvolgono i bambini in particolare nelle aree gravate da disagio, degrado, povertà e difficoltà sociali.
- In Italia dei 9.700.000 soggetti in età compresa tra 0 e 18 anni, 1.600.000 sono in condizioni di povertà.
- Circa 1.000.000 di soggetti in età evolutiva hanno necessità assistenziali complesse, tra questi il 20% circa con problemi neuropsichiatrici.
La scuola è un contesto fondamentale dove queste difficoltà possono essere accompagnate e quanto possibili colmate.
Pertanto la necessaria ripresa delle attività scolastiche deve essere effettuata in un complesso equilibrio tra sicurezza, in termini di contenimento del rischio di contagio, benessere socio emotivo di studenti e lavoratori della scuola, qualità dei contesti e dei processi di apprendimento e rispetto dei diritti costituzionali all’istruzione e alla salute.
L’ambiente scuola: lo spazio fisico
Qui si apre un annoso problema lungamente rinviato: l’edilizia scolastica. E’ possibile partire dal 2002 con il terremoto di San Giuliano di Puglia, dove a crollare sotto la scossa sismica fu una scuola e dove persero la vita alunni ed insegnanti. Sono passati 18 anni da quando fu introdotta la distinzione tra struttura sensibile, strategica ed ordinaria. Da allora si sono avvicendati bandi ma quello che più rammarica la lentezza operativa: entro 5 anni dall’o.p.c.m. 3274/03 la vulnerabilità sismica delle scuole doveva essere completata. Scadenza politica che poi è stata rinviata nel tempo. Sono sorti nuovi plessi scolastici ma molti esistenti sono operativi e talvolta privi di vulnerabilità.
Un altro modo di costruire e di interpretare gli spazi. Edifici spesso ridestinati a scuola, nati con altre destinazione d’uso.
Nel documento approvato dal Cts si parte con coscienza da questo aspetto: il 23%, ovvero 13.355 su 58.842, degli edifici non nasce come scuola pertanto ha subito un cambio di destinazione d’uso. I dati sul numero di edifici scolastici è poi distinto in base al periodo di costruzione:
- Dal 1976 in poi: 21.000 gli edifici;
- Periodo 1946 – 1975: 23.800 scuole;
- Ante 1920: 3.800 scuole.
La gestione degli spazi fisici
In particolare per quanto concerne le aule e gli altri spazi, il documento prevede le seguenti linee guida:
- Aule:
- rimodulazione dei banchi, dei posti a sedere e degli arredi scolastici.
- garantire il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro, anche in considerazione dello spazio di movimento.
- Area dinamica di passaggio (cattedra /lavagna)
- distanziamento di 1 m.
- modalità di alternanza / turnazione / didattica a distanza proporzionate all’età degli alunni e al contesto educativo complessivo. In particolare, per gli ordini di scuola secondaria di I e II grado, al fine di ridurre la concentrazione di alunni negli ambienti scolastici, potranno essere in parte riproposte anche forme di didattica a distanza.
- Altri locali scolastici: ad esempio aula magna e laboratori
- rispetto alla numerosità degli studenti dovrà essere considerato un indice di affollamento tale da garantire il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro.
- per gli Istituti coreutico musicali le attività didattiche che prevedano l’utilizzo di strumenti a fiato o attività corali dovranno essere effettuate garantendo un aumento significativo del distanziamento interpersonale.
- Spazi comuni
- apposita segnaletica.
- distanza 1 m.
- Educazione fisica
- Garantita adeguata aerazione e un distanziamento interpersonale di almeno 2 metri (in analogia a quanto disciplinato nell’allegato 17 del DPCM 17 maggio 2020).
- Nelle prime fasi di riapertura delle scuole sono sconsigliati i giochi di squadra e gli sport di gruppo, mentre sono da privilegiare le attività fisiche sportive individuali che permettano il distanziamento fisico.
Scuola: misure di sistema, organizzative e di prevenzione
Vista l’eterogeneità delle diverse realtà scolastiche, il documento definisce principi generali che dovranno essere calati, grazie all’Rspp e a tutte le figure preposte, in ciascuna realtà di scuola. qui di seguito ne riportiamo alcune, rimandando al documento allegato.
Misure organizzative
La precondizione per la presenza a scuola di studenti e di tutto il personale a vario titolo operante è:
- l’assenza di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti (non è necessario il rilevamento della temperatura corporea all’ingresso a scuola);
- non essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni;
- non essere stati a contatto con persone positive, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni.
Le misure in senso stretto sono:
- principio del distanziamento fisico rappresenta un aspetto di prioritaria importanza e di grande complessità.
- limitato l’utilizzo dei locali della scuola esclusivamente alla realizzazione di attività didattiche.
Misure igienico-sanitarie
- In via preliminare il Dirigente scolastico assicurerà, prima della riapertura della scuola, una pulizia approfondita, ad opera dei collaboratori scolastici, dei locali della scuola destinati alla didattica e non, ivi compresi androne, corridoi, bagni, uffici di segreteria e ogni altro ambiente di utilizzo.
- Se la scuola è occupata da almeno 7-10 giorni, per riaprire l’area sarà necessaria solo la normale pulizia ordinaria, poiché il virus che causa COVID-19 non si è dimostrato in grado di sopravvivere su superfici più a lungo di questo tempo neppure in condizioni sperimentali.
- Le operazioni di pulizia dovranno essere effettuate quotidianamente secondo le indicazioni dell’ISS previste nella Circolare del Ministero della Salute “Indicazioni per l’attuazione di misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 attraverso procedure di sanificazione di strutture non sanitarie (superfici, ambienti interni) e abbigliamento” in particolare nella sezione “Attività di sanificazione in ambiente chiuso” di cui un estratto è in Allegato 1. Nello stesso allegato è riportato un estratto con i principi attivi indicati per le varie superfici tratto da Rapporto ISS COVID-19 n. 19/2020 – “Raccomandazioni ad interim sui disinfettanti nell’attuale emergenza COVID-19: presidi medico-chirurgici e biocidi. Versione del 25 aprile 2020” .
Scuola: misure per i lavoratori e l’Rspp
In riferimento all’adozione di misure specifiche per i lavoratori nell’ottica del contenimento del contagio da SARS-CoV-2 e di tutela dei lavoratori “fragili” il documento rimanda ai seguenti testi di riferimento:
- d. lgs. 81/2008 e s.m.i. dove l’allievo è equiparato al lavoratore (all’art. 2 c.1 lett. a):
“l’allievo degli istituti di istruzione […] e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, […] limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione”.
- “Documento sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-Cov-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione. Aprile 2020”.
- Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro del 24 aprile 2020.
- Circolare del Ministero della Salute “Indicazioni operative relative alle attività del medico competente nel contesto delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro e nella collettività” del 29 aprile 2020.
- Art. 83 “Sorveglianza sanitaria” del Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”.
Per l’impiego dei Dpi è opportuno impartire un’informativa mirata, anche in collaborazione con le figure della prevenzione di cui al D. Lgs 81/08 e s.m.i. con particolare riferimento:
- alle norme igieniche da rispettare,
- alla corretta procedura per indossare la mascherina chirurgica,
- nonché all’utilizzo e alla vestizione/svestizione dei dispositivi di protezione individuale, ove previsti.
Collaborazione tra famiglie e scuola
Durante il lockdown molti genitori hanno intervallato il proprio lavoro in modalità smart working (laddove possibile) alla didattica dei propri figli. La collaborazione sia nella didattica sia nella gestione logistica tra scuola e famiglia deve continuare. Qui si apre un fronte che già durante la fase emergenziale ha fatto discutere e prendere dei provvedimenti: il supporto economico alle famiglie e l’elasticità del tempo dedito al lavoro.
“È pertanto indispensabile ricordare che oltre alle misure di prevenzione collettive e individuali di seguito riportate da mettere in atto nel contesto scolastico c’è bisogno di una collaborazione attiva di studenti e famiglie che dovranno continuare a mettere in pratica i comportamenti generali previsti per il contrasto alla
diffusione dell’epidemia, nel contesto di una responsabilità condivisa e collettiva, nella consapevolezza che la riapertura delle scuole potrebbe comportate il rischio di nuovi contagi. L’esigenza sociale di riapertura delle scuole e costituzionale di diritto allo studio chiamano pertanto ad una corresponsabilità di fronte ad un rischio accettabile ma non completamente azzerato“.
Fonte: TEKNORING