il dilemma è: prevale il diritto allo studio o il limite di bilancio?
In questi giorni le scuole sono alle prese con gravi problemi di bilancio. Gli scarsi fondi per le supplenze per l’AS sono finiti e i docenti e il personale ATA continua ad ammalarsi o ad infortunarsi, e allora che fare?
Si assiste ad ogni possibile soluzione, personale puntualmente sostituito da DS coraggiosi che fanno prevalere il diritto allo studio e al buon servizio e DS che si attengono fedelmente alla copertura di bilancio e non nominano, adottando tutte le strategie possibili che però inevitabilmente vogliono dire meno scuola e meno servizi.
Allora che fare? Come devono comportarsi i CdI in un frangente come questo?
A Modena abbiamo deciso di far approvare ai CdI delle mozioni in cui esortiamo i DS a nominare i supplenti anche in assenza di copertura, offrendo loro tutto il nostro concreto sostegno, nella consapevolezza che il diritto allo studio rappresenti una motivazione forte e sostenibile davanti a qualunque chiamata in giudizio.
Tale convinzione si fonda anche sulle ripetute sollecitazioni che dalla Amministrazione sono arrivate e continuano ad arrivare.
Ne riporto una fresca fresca.
Allora, la dott.ssa Testa (Direttore Generale della Direzione Finanziaria e Amministrativa del MIUR) il 29 aprile scorso invia a TUTTE le scuole una nota in cui dice di rispondere alle numerose sollecitazioni che le arrivano da tutt’Italia in merito ai finanziamenti alle scuole. In particolare scrive:
“Una prima richiesta riguarda la possibilità di conferire supplenze brevi anche nel caso in cui la scuola abbia esaurito sia l’assegnazione base sia l’integrazione entro il limite massimo del 50% della somma corrispondente all’assegnazione base, assicurate in sede di formulazione delle indicazioni per la predisposizione del programma annuale.
In proposito, si ritiene opportuno ribadire quanto già rappresentato con nota prot. n. 3338 del 25 novembre 2008, e cioè che
– ferma restando l’esigenza di contenere il conferimento delle supplenze nella misura del possibile – va comunque assicurato l’ordinato svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento, giacché il diritto allo studio va in ogni caso garantito.”
Allora pur nell’ambiguità del non dire da dove le scuole prenderanno i fondi, viene ulteriormente ribadito che il diritto allo studio è inalienabile. E, se questo è vero, vuol dire che nessun tribunale potrebbe accusare un DS che nomini un supplente, anche a budget esaurito, se lo fa per garantire il diritto allo studio costituzionalmente garantito.
Del resto la sentenza 59/2004 della Corte dei Conti (in allegato nell’articolo) nell’assolvere una DS che aveva nominato un supplente fuori dalle norme vigenti, non solo riconosce che l’aveva fatto solo dopo aver provato in tutti i modi a risolvere altrimenti (cioè con docenti interni), ma come ulteriore motivazione “a non ritenere gravemente colpevole la condotta dell’appellante” adduce testualmente la considerazione che “il meccanismo di sostituzione dei docenti assenti ha consentito la regolare prosecuzione dell’attività didattica senza interruzioni o, comunque, alterazioni di qualsiasi natura”……..”Alla luce, quindi, dell’effettiva attuazione, nella specie, del principio della continuità didattica”.
Detto questo, a mio avviso, i DS dovrebbero avere il coraggio di adottare una linea pienamente rispettosa del diritto allo studio dei nostri figli, anche in considerazione delle esortazioni che dalla stessa amministrazione ripetutamente arrivano.
Io penso che noi dobbiamo sostenere questa posizione, al fianco dei DS (del resto nella mozione che noi proponiamo ai consigli proprio questo affermiamo), anche chiedendo l’istituzione di un eventuale collegio di difesa nazionale nel caso che anche uno degli ultimi DS dell’ultima scuola di provincia venisse chiamato a rispondere di un tale comportamento. Le strutture associative dei Presidi, i sindacati, i comitati, i coordinamenti, noi tutti, dobbiamo sentirci coinvolti e fare nostra questa battaglia in nome dei diritti dei nostri figli.
Penso che questa sia l’unica soluzione possibile anche perchè sono d’accordo con chi dice che dobbiamo cercare alleanze con i DS: appoggiare questa loro presa di posizione è l’unica possibilità per risolvere il dilemma. L’altra sarebbe che i genitori reclamassero davanti ad un giudice il rispetto di un diritto di fatto violato, ma ovviamente in questo caso non si potrebbe parlare di alleanza.
Quindi non ci sono molte alternative, la strada del nominare supplenti per garantire il diritto allo studio è l’unica praticabile e occorrerà creare le condizioni perchè sia indolore e vincente.
Il prossimo anno non potremo accettare che succeda quanto è successo quest’anno, e bisogna cominciare a lavorare da subito per evitarlo.
E’ ormai ora di fare quel salto di qualità di cui già a Firenze il 18 aprile scorso avevo parlato: una campagna nazionale dei Consigli di Istituto e dei Comitati genitori che si mettono in rete per dare corpo e forza ad azioni comuni, significative e vincenti.